Quale potrebbe essere il sistema giusto per insegnare pianoforte ai bambini? Esiste un metodo che può essere preso in considerazione e che di certo permetterà di arrivare fissi all’obiettivo.
Il concetto chiave da tenere sempre a mente è uno solo: suonare il pianoforte non è una passeggiata. Ci vuole tanto per cominciare passione e poi tanta pazienza e studio, due principi fondamentali che non permetteranno a nessuno di mollare al primo colpo.
Ovviamente, ogni fascia d’età ha il su metodo di apprendimento dal quale non ci si può allontanare e questo principio vale anche per i più piccoli. I pianoforte per i bambini non deve essere visto come un dovere, ma come un momento per apprendere ma anche per divertirsi e aprire la loro mente.
Pianoforte per bambini: gli step per un perfetto metodo di insegnamento
Anche quando si tratta di più piccoli, si parte sempre da livelli molto diversi tra di loro: ci sta chi è più portato per lo strumento e chi meno, chi ha un talento innato e chi invece lo deve acquisire e poi ci sta anche chi ha bisogno di più tempo per potere fare venire fuori le sue capacità.
Una cosa è certa, i progressi vanno conquistati giorno dopo giorno, con impegno e tanta pazienza. Per questo motivo, è necessario avere un buon approccio musicale e un ottimo percorso di studio.
L’approccio allo strumento: si comincia proprio con questo dettaglio, la prima cosa che ai più piccoli non deve mancare è la motivazione. Può succedere che le prime lezioni arrivino un poco forzate, magari perchè sotto desiderio dei genitori. Il consiglio è quello di permettere al bambino di approcciare allo studio del pianoforte solo se la cosa arriva dalla sua volontà, il pianoforte è uno strumento impegnativo che richiede un dispendio economico ma anche di tempo, energie. Dettagli che non vanno mai sottovalutati.
Quindi, se il piccolo è davvero interessato a questa materia, una cosa è certa, imparare arriverà in modo spontaneo seppure con tutte le difficoltà del caso, meglio ancora se il bimbo ha una predisposizione che lo porta ad apprendere in modo più veloce.
Talento e apprendimento: un secondo dettaglio da non dovere mai sottovalutare è quello legato all’interesse per la musica. Una cosa è certa, il piccolo che si appresta a fare questo tipo di percorso possiede sempre un talento, lo stesso che poi varia da persona a persona e che gli esperti identificano con il nome di intelligenza musicale. In alcuni è più spiccata, ma tutti quanti la possiedono. Ovviamente accanto a questo, il maestro ha il compito di aiutare chi decide di cominciare a suonare il pianoforte, stimolandolo sempre di più.
Un metodo efficace è quello di creare una lezione che possa essere la più positiva e gradevole possibile, mettere a proprio agio il bambino facendo in modo che con costanza e impegno possa riuscire a raggiungere i risultati che merita e perchè no, pianificando anche dei confronti con altri allievi, al preciso scopo di trarre sempre degli stimoli ulteriori a fare meglio.
“Giocare con i tasti e con i suoni, imparando a familiarizzare con essi, è il primo e imprescindibile metodo di approccio, per questo motivo ogni bambino deve sempre avere a disposizione una tastiera sulla quale poter strimpellare e giocare anche in autonomia” questo sottolineano gli esperti del settore.
Suggerimenti pratici: infine entrando nell’atto pratico è necessario impostare il tutto ponendo delle basi solide per preparare il terreno che poi servirà per imparare lo strumento. Imparare a leggere la musica cominciando ad usare il pianoforte fin dalle prime lezioni, aggiungendo a questo lo studio della teoria che sarà utile per imparare a identificare le note e i segni grafici che corrispondono ad esse.
Infine, da non dimenticare mai, un dettaglio fondamentale: fare apprezzare la musica che si suona, permettere all’allievo di potere cogliere la bellezza di quello che insieme si sta costruendo. Un dettaglio non da poco che sarà uno stimolo a migliorarsi. Anche avvicinare il piccolo studente all’ascolto di concerti può essere la chiave di lettura giusta, forse non tutti lo sanno ma i più piccoli sono portati all’imitazione delle azioni che hanno visto fare da altri.
Insomma il metodo è davvero chiaro, adesso non resta che cominciare.